Nell’ambito della Politica
Integrata di Prodotto, un’antesignana delle Politiche per la Produzione e il
Consumo Sostenibile, la Commissione europea, nel 2003, invitava gli Stati
Membri ad adottare dei Piani d’azione nazionale (COM(2003) 302), per diffondere
il Green Public Procurement sul proprio territorio.
L’Italia ha accolto
quest’indicazione con la Legge n. 296/2006 art. 1 comma 1126, che introduce il Piano
d’Azione per la sostenibilità dei consumi nel settore della Pubblica
Amministrazione (PAN GPP), e con la sua
adozione – da parte del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e
del Mare - con D.M. 11 aprile 2008 (G.U. n. 107 dell’8 maggio 2008), di
concerto con i Ministri dell’Economia e delle Finanze e dello Sviluppo
Economico, poi aggiornato nel 2013, con D.M. 10 aprile 2013 pubblicato in
Gazzetta Ufficiale n. 102 del 3 maggio 2013.
Il Piano d’azione per
la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione è lo
strumento attraverso il quale è possibile favorire la diffusione del GPP,
attraverso i Criteri Ambientali Minimi che dovrebbero essere adottati negli
appalti pubblici delle pubbliche amministrazioni.
Il PAN GPP prevede che
il Ministero dell’Ambiente definisca – coinvolgendo tutte le parti interessate
- i “Criteri Ambientali Minimi” (CAM), che rappresentano il punto di
riferimento a livello nazionale in materia di acquisti pubblici verdi e che dovranno
essere utilizzati da tutti gli acquirenti pubblici (Soggetti Aggregatori,
Stazione Unica Appaltante, Centrale d’Acquisto o singola pubblica
amministrazione) nel processo d’acquisto.
Il Collegato Ambientale
(Legge 221 del 28 Dicembre 2015, negli articoli 16-19) relativa a “Disposizioni
in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il
contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”, prevede, dal 2
febbraio 2016, l’adozione obbligatoria
del Green Public Procurement e, conseguentemente, dei Criteri Ambientali Minimi
negli appalti pubblici di beni, servizi e opere.
L’articolo 18 prevede
che – nell’ambito delle undici categorie di prodotto individuate dal “Piano d’azione per la sostenibilità
ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione” - vengano
adottati obbligatoriamente i Criteri Ambientali Minimi, attraverso
l’inserimento, nella documentazione di gara pertinente, delle specifiche
tecniche e delle clausole contrattuali.
L’obbligo riguarda il
100% degli appalti che incidono sugli obiettivi di riduzione dei gas che
alterano il clima e sull’uso efficiente delle risorse, ovvero: acquisto di
lampade a scarica ad alta intensità, di alimentatori elettronici e di moduli a
LED per illuminazione pubblica, acquisto di apparecchi di illuminazione per
illuminazione pubblica e affidamento del servizio di progettazione di impianti
di illuminazione pubblica; personal computer, stampanti, apparecchi
multifunzione e fotocopiatrici; servizi energetici per gli edifici, servizi di
illuminazione, riscaldamento e raffrescamento di edifici.
L’obbligo riguarda
invece il 50% del valore delle gare d’appalto per le restanti categorie di
forniture e affidamenti: servizio di gestione dei rifiuti urbani; forniture di
cartucce toner e cartucce a getto di inchiostro; servizio di gestione del verde
pubblico, per acquisto di ammendanti, di piante ornamentali, di impianti di
irrigazione; ristorazione collettiva e derrate alimentari; servizio di pulizia
e per la fornitura di prodotti per l’igiene; prodotti tessili; arredi per
ufficio; edilizia e costruzione / manutenzione strade.
Tale obbligo del 50%
verrà incrementato nell’arco dei prossimi cinque anni.
Occorre inoltre
ricordare che il GPP deve essere considerato il principale strumento della
strategia europea su “Consumo e Produzione Sostenibile” (COM 2008/397 “Piano
d’azione per il Consumo la Produzione Sostenibili e la Politica Industriale
Sostenibile”).